Il lungo cammino dell’Anagrafe degli eletti a Bagheria

Nel 2009, fallì il primo tentativo. La solenne investitura di oggi fa sperare in meglio

 

In principio furono i Radicali, che nell’estate del 2008 lanciarono la campagna “Anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati “per la riforma in direzione anglosassone della trasparenza nelle istituzioni politiche italiane ed europee, verso una maggiore trasparenza”.

 

L’idea, semplice, ma in sé rivoluzionaria, consisteva nella pubblicazione su internet dei dati riguardanti le presenze, lo svolgimento dei lavori, i risultati, gli stipendi, gli emolumenti, le consulenze, i pagamenti, di tutti i politici eletti e di tutte le persone che ricoprono un ruolo politico pubblico, dai ministri della Repubblica ai consiglieri di circoscrizione.

 

L’anno successivo, era il 2009, una delegazione dei Radicali, incontrò l’allora sindaco Biagio Sciortino cui venne presentato il progetto: larghi sorrisi, strette di mano, tante promesse e nulla di fatto.

 

Occorreranno altri due anni perché a Bagheria si torni a parlare di Anagrafe degli eletti e l’occasione sono le elezioni comunali del Giugno 2011: Gianfranco Scavuzzo, candidato della lista civica “L’Altra Bagheria” (in sostegno a Lo Meo), fa dell’Anagrafe pubblica degli eletti e nominati uno dei suoi tre punti programmatici prioritari, rafforzando e sviluppando quel concetto di trasparenza enunciato nel programma della coalizione.

 

Vincenzo Lo Meo vince le elezioni, Scavuzzo non viene eletto, tuttavia l’A.P.E. continua a camminare su gambe altrui: sono quelle di Angelo Puleo, eletto nella stessa lista di Scavuzzo, ma nel giro di qualche mese passato tra le fila dell’opposizione in polemica con la maggioranza che ha disatteso il programma di governo.

 

Puleo raccoglie il testimone di Scavuzzo, consulta i Radicali e deposita, siamo ormai nel Giugno 2012, un ordine del giorno per l’istituzione dell’Anagrafe degli eletti anche a Bagheria.

 

Nel frattempo, mentre in altre realtà amministrative, l’APE diventava realtà, nella nostra città, le nuove forze del dissenso verso la “casta”, aizzate da un sentimento popolare non sempre frutto di oggettiva analisi della realtà dei fatti, cresce a ritmo da capogiro e conquista consenso.

 

La proposta Puleo resta a giacere nei cassetti per oltre dieci mesi e, dopo questo lungo letargo, viene approvata dal Consiglio comunale lunedì scorso, 15 Aprile, all’unanimità dei presenti.

 

Non è tutto: gli ultimi passi, prima che l’APE diventi una concreta realtà, toccheranno all’amministrazione comunale che dovrà (dovrebbe) dare seguito a quanto disposto dal Consiglio comunale. Quanto dovrà attendere ancora Bagheria, prima di dotarsi finalmente delle sue mura di vetro?

 

 

Peppino Fumia

(articoli pubblicati su Il Settimanale di Bagheria, 19 Aprile '13)