I BAGHERESI CHIEDONO TRASPARENZA? LA RISPOSTA E’ UN APE!

INIZATIVA DI ANGELO PULEO PER RICUCIRE IL DIALOGO

 

L’A.P.E., non certo l’Ape Maia, bensì l’Anagrafe Pubblica degli Eletti (e dei nominati): si tenta di istituirla nel nostro Comune per rendere pubblica e trasparente la vita istituzionale.

L’iniziativa non è nuova, né originale: in Italia è stata promossa dai Radicali, mentre nelle democrazie anglosassoni è in vigore da più tempo. Il difficile, per noi mediterranei, sta nel metterla in atto. Ci sta provando Angelo Puleo, consigliere comunale di CivicaMente, rifacendosi a uno dei tre punti programmatici principali che hanno ispirato la campagna elettorale di Gianfranco Scavuzzo, già candidato consigliere comunale nella lista civica de L’Altra Bagheria di cui ha fatto parte, con miglior fortuna, anche lo stesso Puleo.

Tradito, secondo Puleo e Scavuzzo, lo spirito primigenio che aveva accompagnato la stesura del programma di governo della nascitura giunta Lo Meo, tradito anche lo spirito della lista che doveva contribuire a FARE un’altra Bagheria, partendo dai pilastri del buongoverno, della trasparenza e del pragmatismo, il consigliere, oggi schierato in aperta critica all’attuale amministrazione, e Scavuzzo, non hanno voluto rinunciare a combattere la loro battaglia per archiviare decenni di politica fatta d’inciuci, di accordi sottobanco e soprattutto di assoluta mancanza di quella “trasparenza” tanto sbandierata, quando disattesa.

Così, a partire dal concetto espresso a suo tempo da Einaudi, “Conoscere per deliberare” come elemento fondante di una vera democrazia, l’Anagrafe Pubblica degli Eletti è lo strumento concreto e risolutivo per una riforma che miri a rendere tutti gli eletti conoscibili e valutabili, assicurando la trasparenza dell’attività degli eletti e garantendo, al tempo stesso, al cittadino il diritto di conoscerla in tutte le varie fasi e aspetti, anche quello che si rifà alle polemiche di queste ultime settimane sui costi della politica.

 

RIFORMA FONDAMENTALE

L’A.P.E. è un’iniziativa davvero strutturale, l’introduzione di una nuova filosofia della politica, che restituisce legalità e reale democrazia: tutti gli eletti divengono conosciuti. Al singolo cittadino deve essere garantito l’accesso, a partire dall’utilizzo del web, ad una vasta documentazione che permetta di conoscere l’operato di ogni singolo eletto, nonché a colui che è nominato a titolo oneroso o gratuito. Occorre garantire ai cittadini la possibilità di poter conoscere con facilità quei dati inerenti all’attività degli eletti, integrale e senza filtri, rendere disponibili, di facile accesso e consultazione, atti e informazioni. Occorre dare a ognuno dei cittadini ed elettori la possibilità di conoscere l’operato di ogni singolo consigliere e assessore, del sindaco e di tutti coloro che egli chiama a collaborare. Quante volte sono presenti e assenti, come lavorano, con quali metodi o espedienti, cosa producono: quali e quante comunicazioni, interrogazioni e punti all’ordine del giorno. E ancora: quali sono le loro situazioni patrimoniali e reddituali, il numero e compenso dei loro gettoni di presenza (consiglieri) o indennità (assessore e sindaco). Si potrebbe forse pensare che oggi molti di questi dati sono pubblici. Sì, è vero, ma di difficile accesso, disordinati, non collegati tra loro. Con l’A.P.E., invece, ci viene offerta la possibilità che questi dati siano davvero chiari e a disposizione di tutti. Se sarà questo, finalmente, i cittadini elettori avranno un vero e semplice strumento per riconoscere e premiare i migliori, i più laboriosi, capaci, onesti, oltre ad ammonire e bocciare quelli non efficaci ed efficienti.

 

L’A.P.E. IN CONSIGLIO COMUNALE. QUANDO?

Illustrata l’A.P.E., c’è da comunicare che il neo eletto consigliere Angelo Puleo ha deciso di portare in seno al Consiglio Comunale il dibattito sulla istituzione della stessa e per far ciò ha protocollando il suo punto all’ordine del giorno lo scorso 11 giugno, parecchio prima del tam-tam giornalistico sui costi della politica che ha animato la nostra cittadina. Quando ancora in pochi si erano posti alcuni importanti interrogativi, Puleo già operava finché le mura del palazzo comunale diventassero trasparenti come il cristallo.

Nella sua lunga esposizione Puleo “per far sì che la futura Amministrazione comunale possa dare risposte immediate ed efficaci, creando un filo diretto atto a ricucire il dialogo con i cittadini, promuovendo il concetto di amministrazione partecipata”, auspica la sollecita istituzione dell’A.P.E. Uno strumento che favorirebbe concretamente, e non solo a parole - di cui in questi ultimi anni si è subita una overdose - la legalità e la trasparenza. Fra l’altro, oltre ad imporre precisi obblighi a sindaco, assessori, consiglieri e consulenti esterni, la riforma suggerita da Puleo impegna il Consiglio Comunale a modificare il proprio Statuto e i relativi Regolamenti attuativi, entro il termine perentorio di 6 mesi. Di ciò si parla dettagliatamente più avanti.


LA DICHIARAZIONE DI ANGELO PULEO

Sulla sua proposta Angelo Puleo ha detto: “Il punto all’ordine del giorno - avanzato da Scavuzzo più di un anno fa - scritto e protocollato l’11 giugno scorso, quando ancora nessuno in città scriveva o parlava del costo della politica, propone al Consiglio l’adozione e immediata istituzionalizzazione dell’Anagrafe degli Eletti e dei nominati, donando ai miei concittadini quella trasparenza tanto desiderata che consentirà a tutti di valutare la qualità e le capacità dei loro consiglieri comunali. Finché parleremo solo di stipendi e mai di contenuti, però, Bagheria non andrà molto lontano”. Ha quindi aggiunto: “Il guadagno del politico come unico misuratore dell’indignazione bagherese è un coefficiente incompleto. Non si può che essere d’accordo con chi sostiene - io sono tra questi - che in periodi di crisi e di (contro) riforme, il politico deve sia autoridursi sia ridurre i privilegi di cui molti godono all’interno del palazzo comunale prima di chiedere qualcosa ai cittadini, ma questo ha molto poco a che fare con i costi della politica (alias consiglieri, assessori e sindaco), bisogna puntare soprattutto altrove, più in alto, nei veri e perenni circoli del potere.

Penso che se tutti ci spostassimo dai costi della politica - senza peraltro sottacerli, ma vincolandoli alla qualità dell’azione amministrativa, ai contenuti della stessa politica - i cittadini potrebbero valutare e scegliere meglio, in definitiva, votare meglio”.


LA DICHIARAZIONE DI GIANFRANCO SCAVUZZO

Gianfranco Scavuzzo, che l’anno scorso, in campagna elettorale, fece dell’A.P.E. uno dei tre punti cardine che l’amministrazione comunale Lo Meo avrebbe dovuto risolvere nei primi cento giorni di vita, ci ha dichiarato: “L’Anagrafe Pubblica degli Eletti e dei nominati, rispetto ad altri strumenti volti alla trasparenza nella politica (come gli Albi Pretori), ha il pregio della chiarezza, della completezza e dell’accessibilità. Bagheria ha bisogno come l’aria di maggiore trasparenza, anche per disintossicare il dibattito pubblico dai veleni e dalle faziosità che piuttosto che favorire la comprensione ai cittadini di cosa succede dentro il Palazzo, hanno finito solo per intorbidire ancora di più le acque. Per questo, a un anno dalla mia proposta in campagna elettorale, sono molto lieto che l’iniziativa di istituire l’A.P.E. a Bagheria (dopo le promesse mancate del sindaco Sciortino nel 2009) sia stata rilanciata dal consigliere Angelo Puleo il quale già da giugno, insieme ai Radicali di Palermo che da anni promuovono in provincia questa iniziativa, ha deciso di portare in seno al Consiglio Comunale il dibattito sulla sua istituzione”.

Attraverso l’A.P.E. i cittadini bagheresi potranno sapere tutto ciò che succede durante i Consigli Comunali (tramite un portale web di facile consultazione e con dati confrontabili tra loro) e numerosi (ed utili) dati di Sindaco, Assessori, Consiglieri e consulenti, senza aver più bisogno di finti scoop. In tempi di crisi della politica, di un diffuso sentimento di sfiducia da parte dei cittadini, il miglior modo per rintracciare i fili di un confronto sereno è senza dubbio garantire ai cittadini piena informazione alla fonte nella logica degli open data, ovvero i database ad accesso libero e diretto”.

Spero che, a questa volontà di trasparenza espressa a parole, possa seguire un’eguale propulsione all’azione, e che dunque presto a Bagheria, con un voto il più condiviso possibile, possa nascere questo importante strumento a disposizione dei cittadini”.

 

LA MINACCIOSA ONDATA DEMAGOGICA

A questo punto, sarebbe deleterio indugiare ancora. I trenta consiglieri devono dimostrare di che pasta sono fatti. Unanimi, devono tendere a questa meta che fra l’altro avevano prestabilito nei loro programmi elettorali e deciso di raggiungere entro cento giorni sia Vincenzo Lo Meo sia L’Altra Bagheria.

Se si fosse mantenuta la promessa, se l’anagrafe degli eletti fosse già stata introdotta, oggi non avremmo assistito al gran polverone dei costi della politica che ha investito nell’ultimo mese Bagheria e si sarebbero create le premesse per evitare illegalità e infliggere ferite alla democrazia.

Ci saremmo pure risparmiati di ascoltare i vari “vaffa” della gente che, non potendone più di certa politica, guarda con simpatia all’antipolitica, lasciando il campo a una travolgente ondata demagogica e populista.

Se i “trenta” non vogliono quindi dare spazio ai demagoghi, diano una risposta seriae concreta a ciò che vuole la città, si diano risposte credibili ai cittadini, altrimenti il futuro di Bagheria sarà incerto, preoccupante, ingestibile, alla deriva.

 

Giuseppe Fumia