Creare e istituzionalizzare i “giardini condivisi” per un maggiore decoro urbano nel Comune di Bagheria.

Approvato all'unanimità il 18.09.2012.

 

 

PUNTO ALL’ORDINE DEL GIORNO


OGGETTO: Creare e istituzionalizzare i “giardini condivisi” per un maggiore decoro urbano nel Comune di Bagheria


 

Il gruppo consiliare della lista civica de L’Altra Bagheria, desidera presentare al Presidente del Consiglio Vigilia Caterina, all’intero Consiglio comunale di Bagheria, nonché al Sindaco e alla Sua Giunta, il presente punto all’ordine del giorno sulla creazione e istituzionalizzazione dei “giardini condivisi” come un’utile e proficua strategia per migliorare il decoro urbano della città di Bagheria, attraverso una più attenta gestione e manutenzione delle aree verdi già esistenti nel territorio comunale.

 

 

Considerato che lo scopo dei “giardini condivisi” - piccole aree verdi, per lo più su proprietà pubbliche, gestite da associazioni di cittadini - è di impedire il degrado e incrementare il livello qualitativo del decoro urbano delle città e, al tempo stesso, dare l’opportunità di tessere dei legami sociali tra gli abitanti di un quartiere urbano, offrendo loro un luogo aperto a tutti, sede di attività conviviali che favoriscono l’incontro e l’interazione sociale.

 

Costatato che a Roma come a Parigi, a Londra come a Madrid e in altre capitali europee, le aree verdi abbandonate o parchi e giardini in cattivo stato di manutenzione, in centro e in periferia, sono il campo di sperimentazione di un nuovo modello di spazi pubblici che caratterizzano l’ultima stagione dell’urbanistica europea (e non solo), in cui cittadini e associazioni si mettono insieme per recuperare questi spazi per piccoli orti urbani, aree gioco e ambienti ove passeggiare, riposarsi o semplicemente conversare.

 

Valutando che il verde urbano è pensato come nuova rete produttiva e sociale, da anni attenzionata da illustri studiosi internazionali e messa in atto in molte importanti città europee: in Francia col progetto la Charte Main Verte (Carte Pollice Verde), in Gran Bretagna i “giardini condivisi” si chiamano Community garden (oltre 1.000 in 120 città), in Svezia sono i “lotti municipali” avviati già all’inizio del Novecento, in Italia sono distribuiti in diverse realtà (Milano, Bologna, Roma), anche se sono una pratica ancora sperimentale, ad eccezione di Bergamo dove sono una pratica consolidata.

 

Considerato che storicamente la città di Bagheria è povera di best practice inerenti al decoro urbano, tantomeno al verde urbano e alla cura di parchi e giardini che negli ultimi decenni sono sorti sul suo territorio, dal centro storico alle periferie.

 

Ricordando che l’Amministrazione del Comune di Bagheria, oltre al dissesto finanziario, è opportunamente e quasi totalmente concentrata su alcuni “nodi cruciali”, quali l’accelerazione della procedura di liquidazione del “mostro” COINRES, la questione idrica, il Piano Regolatore Generale, il bilancio comunale da approvare, che costituiscono il presupposto per avviare qualsiasi azione amministrativa nella direzione dello sviluppo socio-economico di Bagheria.

 

Preso atto che nonostante le importanti opere di riqualificazione di alcuni quartieri, di alcune aree prima totalmente abbandonate, altamente degradate e i primi sforzi fatti dalla nuova Amministrazione comunale nel cercare di mettere in ordine il verde urbano e di rendere fruibili e decorosi i parchi e giardini pubblici di Bagheria, in città è assente quel decoro urbano che è funzionale all’inizio di quel percorso politico-amministrativo che dovrebbe condurre alla nascita di un’altra Bagheria: una cittadina dal passato storico affascinante, dal patrimonio monumentale e artistico-culturale inestimabile, dalle bellezze naturali di tutto rispetto, ingredienti, questi, necessari per attivare il tanto discusso e decantato tema del turismo e l’importanza economico-sociale della sua profittevole filiera.

 

ESPRIME

Il desiderio - senz’altro condiviso dall’intero Consiglio comunale, dal Sindaco e dalla sua Giunta - di poter ottimizzare e ben gestire le non esigue e potenzialmente affascinanti e vitali aree verdi già esistenti e distribuite sull’intero territorio comunale, dal centro alla periferia.

Il bisogno, diffuso tra la cittadinanza bagherese, di vivere una città più verde, più viva, con un livello qualitativo del decoro urbano proporzionato all’importante patrimonio artistico-culturale-monumentale di Bagheria, lo stesso che può senz’altro essere proficuo a far rinascere il desiderio di viverla, da cittadino e da turista, con interesse e affetto.     

 

PROPONE

Al Consiglio comunale un costruttivo confronto in aula.

Al Sindaco e alla sua Giunta - dopo aver preso in esame sia il presente punto all’ordine del giorno sia le utili idee, proposte e suggerimenti che provengono da questo Consiglio comunale - di adottare la strategia suggerita dei “giardini condivisi”, poiché è già stata sperimentata e consolidata con buoni risultati in diverse città italiane e all’estero, oltre ad essere attualmente forse una delle poche o la sola soluzione valida per Bagheria sia dal un punto di vista della gestione degli spazi verdi sia dal punto di vista economico, viste le esigue e inadatte risorse finanziarie per rendere funzionali ed efficienti parchi, giardini, villette pubbliche del nostro territorio. A proposta accettata e condivisa, si chiede di elaborare un regolamento comunale dei “giardini condivisi”, magari con l’ausilio di professionisti (agronomi, ingegneri, designer ambientali), da sottoporre al Consiglio comunale per la sua approvazione. 

 

 

 

19 Ottobre 2011

Consigliere comunale

                          Puleo Angelo

 

 

 

 

Presentazione del punto all’O.d.G.

Creare e istituzionalizzare i “giardini condivisi” - A. Puleo (CivicaMente)

 

 

Presento quest’oggi un punto OdG che, se i consiglieri comunali presenti lo riterranno valido e opportuno, potrebbe essere un utile atto di indirizzo per l’Amm.ne comunale al fine di attivare e ottimizzare le aree a verde che già esistono nella nostra Bagheria.

L’obiettivo finale del presente punto all’OdG è la creazione e istituzionalizzazione dei “giardini condivisi”, nonché, la nascita di una nuova e interessante rete “verde” produttiva e sociale che concorre a migliorare il decoro urbano del Comune di Bagheria, attraverso un più proficuo e oculato utilizzo, gestione e conservazione delle aree verdi.

Che cosa sono questi “giardini condivisi”? … da dove e perché nascono?

I “giardini condivisi” altro non sono che delle aree verdi, perlopiù di proprietà pubblica, gestite, grazie ad un comodato d’uso gratuito, da associazioni di cittadini. Queste aree, anche abbandonate o comunque spesso in cattivo stato di manutenzione, sono state, per grandi città europee e americane, il campo di applicazione di una nuova stagione urbanistica volta al recupero di ogni area a verde esistente in centro come in periferia, e questa adesso giunge anche in Italia. La Carta Pollice Verde, i Community garden, i “lotti municipali” sono esempi di giardini condivisi già prodotti rispettivamente in Francia, in Inghilterra ed in Svezia. In Italia, ovvero, a Milano, a Bologna, a Roma, sono una pratica ancora sperimentale, ad eccezione di Bergamo dove i “giardini condivisi” sono già una pratica consolidata.

Perché mai i “giardini condivisi” potrebbero essere un utile atto d’indirizzo per l’Amm.ne comunale bagherese?

Sono certo che voi - cari colleghi consiglieri, signor Sindaco e assessori presenti - abbiate una nitida fotografia del decoro urbano della nostra Bagheria e delle sue aree destinate al verde, ma permettetemi ugualmente di spendere qualche, ahimè, non rosea considerazione personale, che credo sia anche oggettiva.

Cominciamo dall’ammettere che storicamente la città di Bagheria raramente, per non dire mai, ha mostrato delle best practice inerenti al decoro urbano, tantomeno al verde urbano e alla cura di parchi e giardini, a dispetto di una spesa comunale media annua (nell’ultimo triennio) che si aggira intorno ai 30mila euro.

Nonostante le alberature eseguite più di un decennio fa col Sindaco Valentino nelle nostre più importanti vie cittadine e le importanti opere di riqualificazione di alcune piazze prima abbandonate e degradate - progettate col Sindaco Fricano e realizzate col Sindaco Sciortino - è doveroso riconoscere che è ancora assente a Bagheria quel decoro urbano funzionale all’inizio di quel percorso politico-amministrativo che dovrebbe condurre alla nascita di un’altra Bagheria … quella alla quale desidero, voglio e credo di poter contribuire a realizzare con l’aiuto dei miei colleghi consiglieri, dell’Amm.ne e, soprattutto, dei nostri concittadini.

… una Bagheria che, con la sua riscoperta bellezza e ordine, metterebbe in imbarazzo le innate lacune di senso civico della popolazione bagherese …

… una Bagheria che con l’affascinante e ancora non del tutto scoperto e studiato passato storico, con un patrimonio monumentale e artistico-culturale inestimabile, con delle bellezze naturali di tutto rispetto, riuscirebbe ad attivare e ottimizzare il tanto discusso e decantato tema del turismo e la sua profittevole filiera produttiva.

Come tutte le grandi imprese, come tutte le operazioni e scelte che modificano radicalmente il corso degli eventi, è necessario cominciare dalle piccole cose, da quelle più semplici, da quelle decisioni apparentemente banali e inefficaci che poi si scoprono efficienti leve per sollevare problemi ben più seri e gravosi: l’idea dei “giardini condivisi” potrebbe essere una di queste, ecco perché la propongo al Consiglio comunale.

Bagheria è una città che va amministrata, non è solamente un Ente economicamente da risanare, per questo chiedo al Consiglio comunale tutto di analizzare con attenzione quanto Vi propongo questo’oggi e rinnovare il nostro impegno affinché Bagheria riconosca l’utilità e il profitto di avere, non solo un Sindaco e una Giunta, ma soprattutto ben 30 Consiglieri, cittadini bagheresi eletti democraticamente, che vigilano e chiaramente indicano possibili e interessanti indirizzi di crescita e miglioramento della città. 

E’ ormai chiaro a tutti in quale epoca socio-economica ci troviamo, tutti abbiamo compreso che molte cose sono cambiate: il modo di amministrare la cosa pubblica, quello di fare politica. E mi rifiuto di vedere quest’ultima come un cancro maligno, come la causa di tutti i mali, piuttosto, desidero rimarcare che la politica è e deve oggi essere, anche e soprattutto, condivisione.

Oggi, più di ieri, chi amministra una città deve necessariamente ricercare nuove risorse, nuove forze motrici, e chi meglio della stessa società civile può colmare ciò che con o senza demerito un’istituzione comunale non può offrire? Perché mai la società civile, guidata e opportunamente regolamentata dall’Amm.ne comunale, non può valorizzare il proprio territorio? Perché non provare a far valorizzare il territorio dagli stessi suoi utenti?

“Potere alla gente” è uno degli slogan più accattivanti di David Cameron (Primo ministro britannico), che vuol significare che le persone e le associazioni di cittadini possono gestire da sole una serie di funzioni che normalmente sono monopolio dello Stato o di una piccola Amm.ne comunale. E non è il solito e banale tentativo di delegittimare le Istituzioni pubbliche e politiche, non è la retorica del nuovo civismo, non è l’ormai inflazionata sceneggiata della pseudo cittadinanza libera dalla politica e per questo interessata ai veri problemi della società. La Big Society è, invece, un progetto che guarda a favore all’autonoma iniziativa del sociale, che apprezza l’idea di auto-organizzazione dal basso nel governo di beni comuni.

E pensare che l’attuale Sindaco, nel suo programma elettorale ha dato parecchio spazio a concetti, principi e idee molto vicine a quanto ho brevemente descritto e poi …? … il nulla!

Sarei felice se qualcuno dell’Amm.ne potesse dedicare qualche ora del suo prezioso tempo alla lettura dell’interessantissimo progetto della Big Society, potrei così forse sperare che chi è al comando dell’imbarcazione “Città di Bagheria” possa cambiare rotta e tradurre in fatti quanto decantato qualche anno fa …

Il punto all’OdG si rende più esplicito proponendo:

1. Come prima cosa, un confronto costruttivo/propositivo ai Consiglieri comunali presenti in aula, col fine di migliorare, integrare, anche correggere se è opportuno, il punto all’OdG. Per questo è stata mia cura distribuire, ormai tanti mesi fa, a ogni gruppo consiliare, almeno una copia del documento subito dopo averlo protocollato all’ufficio di presidenza

2. E infine, al Sindaco e alla sua Giunta - dopo aver preso in esame sia il presente punto all’OdG sia le utili idee, proposte e suggerimenti che provengono da questo Consiglio comunale - di adottare la strategia suggerita dei “giardini condivisi”, poiché è già stata sperimentata e consolidata con buoni risultati in diverse città italiane e all’estero, oltre ad essere attualmente forse una delle poche soluzioni valide per rendere funzionali ed efficienti parchi, giardini, villette pubbliche del nostro territorio.

A proposta accettata e condivisa dal Consiglio comunale, si chiede di elaborare un regolamento comunale dei “giardini condivisi”, da sottoporre alla Commissione consiliare competente e, in seguito, al Consiglio comunale per la sua approvazione, entro e non oltre, il mese di Ottobre del corrente anno.

Forse sono già riuscito a presentare il punto all’OdG, ma consentitemi di sottolineare ancora qualche aspetto e a rispondere al quesito che spesso si pongono i nostri concittadini.

Permettetemi di terminare il mio intervento aggiungendo che, se pensiamo che il nostro quartiere debba essere migliorato, che lo spazio pubblico esistente scarseggi e sia per giunta degradato, la prima cosa da fare è parlarne con altre persone: vicini di casa, amici, commercianti. Parlarne con chiunque possa essere interessato all’idea di riqualificare un’area realizzando uno spazio pubblico aperto a tutti e condiviso, ovvero, gestito collettivamente.

Il “giardino condiviso” contribuisce a valorizzare le risorse locali tessendo delle relazioni con altre strutture (associazioni di residenti, scuole, parrocchie, case di riposo, centri sociali, negozi nelle vicinanze).

Il “giardino condiviso” propone attività collettive al fine di promuovere l’educazione e la formazione di adulti e bambini, il rispetto per l’ambiente, la creazione e consolidamento di legami sociali.

La concertazione e il coinvolgimento sono due importanti aspetti che portano alla partecipazione degli abitanti del quartiere alla vita del “giardino condiviso”: feste, pranzi di quartiere, esposizioni, momenti di preghiera per i fedeli, cafè concerto e così via …

Un “giardino condiviso” è un luogo di vita aperto al quartiere, conviviale e formativo, che favorisce l’incontro tra generazioni e culture diverse.

Grazie per l’attenzione e per il contributo che Consiglieri e Giunta vorranno dare al punto OdG che è stato presentato.


 

Settembre 2012

Angelo Puleo