Angelo Puleo, commenti sui risultati politici e uno sguardo alla citta'

"Un sindaco insensibile alle proposte e alle richieste dell'intero consiglio comunale"

03 marzo 2013  

Il Settimanale di Bagheria

 

Tengono ancora banco in tutta Italia, pure in citta' ovviamente, i risultati delle elezioni politiche. Abbiamo intervistato il dottore agronomo, nonche' consigliere comunale del gruppo CivicaMente, Angelo Puleo, al quale per la verita' avremmo volentieri chiesto considerazioni e commenti sullo scenario politico-amministrativo di casa nostra. Puleo, lasciando chiaramente intendere che i fatti di Bagheria saranno oggetto di una prossima riflessione, pure di un certo interesse, ha voluto per il momento pronunciarsi solo su quelli della cronaca nazionale. 

Porte chiuse dunque ai commenti su quel che succede all'interno e fuori di palazzo Ugdulena, ma che tuttavia lasciano un piccolo spiraglio ad una breve considerazione finale non proprio favorevole al sindaco Lo Meo. 
In barba ai detrattori (vedi chi osteggiava Puleo, prima perche' nipote del sindaco, poi perche' traditore dello stesso, o perche' affetto di eccessivo presenzialismo o di vera e propria megalomania), Angelo Puleo, ha dimostrato in maniera chiara di comprendere la Politica, quella con la P maiuscola per intenderci, e di saperla fare. Politica come servizio, come pratica attiva e disinteressata nei riguardi della collettivita' amministrata. Stanno a testimoniarlo le numerose interrogazioni e gli ordini del giorno presentati in 18 mesi durante i quali non sempre l'altra politica, che qualcuno definisce "teatrino programmato", ha imboccato la strada di un corretto e solerte operare. E parte proprio dalla politica e dal suo significato, per continuare poi con la situazione nazionale, l'intervista ad Angelo Puleo a cui domandiamo:

 

Cos'e' a oggi la politica?

"Mi chiedi una definizione che vada aldila' dei canoni classici? A modo mio mi piace definire la politica come quell'arte che stabilisce quali scienze sia necessario coltivare nella citta'/Paese che si governa, un'arte che oggi puo' senz'altro essere utile ad un agronomo. Tralasciando l'ironia, e' inutile dire che oggi la politica, escluse alcune piccolissime realta' che operano a livello locale, tutto e' tranne che servizio e interesse per la collettivita'. 
E il fatto che si percepiscano tali affermazioni come scontate, la dice lunga ... purtroppo. In questi casi fare di tutta l'erba un fascio non fa che produrre sfiducia, discredito e individualismo: in poche parole antipolitica. 
La stessa che ha governato l'Italia attraverso il populismo di Berlusconi. E adesso a chi tocca? Le recenti vicende ci devono far capire che nessun eroe salvera' questo Paese. Non ci sara' nessun liberatore (che sia un imprenditore, un magistrato o un comico), ma il cambiamento/miglioramento potra' arrivare solo da una piu' attiva e produttiva partecipazione e interesse critico alla vita politica della cittadinanza".

 

Che cosa dovrebbe fare in concreto la politica?
"La politica di oggi, piuttosto che impegnarsi in un dibattito sterile, velenoso e scontato che scuote solo gli indici auditel, dovrebbe pianificare il mio e il nostro domani. Sembra essere pero' piu' preoccupata a garantire benessere e la tutela di interessi propri e degli strati sociali che contano, quasi in un disgustoso gioco di scambio d'interessi.
La politica - ti prego di scriverla con la minuscola - manca di una solida base culturale, di ideologie: e' indecifrabile e non s'impegna a coinvolgere le nuove generazioni, che restano nel guscio dell'indifferenza alla politica stessa. Che cosa occorre per eliminare dalla politica quest'acre stantio? Immediatamente una rivoluzione culturale e politica nella mente di ognuno di noi, soprattutto se giovane.

 

E passiamo alle recenti consultazioni nazionali. 
Che cosa hai da dire o da aggiungere a quello che gia' si sa? 
"Rischio di non allinearmi a quanto esperti sociologi, giornalisti, uomini politici affermano in questi giorni attraverso i mass media o a quanto scrivono i miei coetanei sui social network, ma posso sinteticamente descrivere quanto successo con una nota citazione: nihil sub sole novum. Berlusconi e' sempre li' da un ventennio; a un Prodi o Rutelli si sostituisce un Bersani; prima Bertinotti adesso Ingroia; prima Pannella adesso - con i dovuti allineamenti storici e i nuovi mezzi e metodologia di comunicazione - Grillo. Che cosa e' cambiato?".

 

E quindi che cosa prevedi possa succedere?
"Mi chiedi quanto durera' questa macedonia di Camera e Senato? Non voglio certamente mettermi a fare pronostici, ma sono convinto che tutto cio' che il popolo italiano ha chiesto e che da anni e' stato volutamente e colpevolmente tenuto in cantina, sottaciuto, sara' oggetto di attenzione da parte di tutti i partiti, ma solo perche' costretti. Ecco che ipotizzo - almeno spero - che i partiti vincitori di queste ultime consultazioni si metteranno d'accordo, magari Grillo ricevera' da qui a poco indicazioni con un tweet da Casaleggio, insomma ... una soluzione la troveranno, non si potra' mica andare a votare da qui a poco!".

 

Il tuo commento per i risultati di Bagheria?
"Visti i risultati e le percentuali bagheresi ritengo superfluo commentarli, non si discostano da quanto registrato in tutta Italia: PDL e M5S sono gli unici che in maniera diversa hanno comunicato con gli elettori ed essendo Bagheria priva di leader politici locali, uomini dotati di carisma, non ha registrato alcun dato interessante, nessun vincitore. Per non evidenziare che il sistema di votazione denominato "porcellum" non consente di realizzare quanto previsto dalla nostra Costituzione, ovvero, eleggere un Parlamento specchio della societa', semmai questo e' specchio delle segreterie di partito".

 

Che cosa cambia per il consigliere comunale Angelo Puleo? 
"Continuero' a svolgere con passione e puntualita' il non incisivo ruolo di consigliere comunale, un ruolo per lo piu' ovattato - da ormai quasi due anni - da un Sindaco insensibile alle proposte e alle richieste fatte (anche) dall'intero Consiglio comunale. 
La faccio breve e mi poggio su una citazione. Roosevelt diceva: "E' molto meglio osare cose straordinarie, vincere gloriosi trionfi, anche se screziati dall'insuccesso, piuttosto che schierarsi tra quei poveri di spirito che non provano grandi gioie ne' grandi dolori, perche' vivono nel grigio e indistinto crepuscolo che non conosce ne' vittorie ne' sconfitte".
Insomma, amo perdere ... forse".

 

 

Giuseppe Fumia