Bagheria avrà una strada dedicata a Placido Rizzotto ad un anno dai funerali di Stato

Il Consiglio Comunale vota all’unanimità anche l’istituzione della Commissione Toponomastica

 

Gennaio 2013

Il Settimanale di Bagheria

 

Non sappiamo ancora se si tratterà di una via o una piazza, ma quel che è certo è che la città di Bagheria, presto riserverà un angolo del proprio tessuto urbano alla memoria di Placido Rizzotto, il sindacalista socialista, segretario della Camera del Lavoro di Corleone, ucciso e fatto scomparire nel nulla nel 1948, a soli 34 anni, dagli scagnozzi di Luciano Liggio, il patriarca capomafia del braccio armato di Cosa Nostra siciliana. Dopo decenni di infruttuose ricerche e mille depistaggi, soltanto un anno fa è giunta la notizia del riconoscimento dei resti rinvenuti in una fossa nei pressi della Rocca Busambra e si sono potuti celebrare, dopo un appello cui aderirono centinaia di migliaia di cittadini da tutta Italia, i solenni funerali di Stato, alla memoria di questo glorioso martire della lotta per il lavoro, la legalità, la liberazione dei contadini e degli oppressi dai tentacoli della piovra stritolatrice. Il 24 Maggio 2012, insieme alle più alte cariche dello Stato, Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, i vicepresidenti di Camera e Senato (Bindi e Chiti), il Ministro degli Interni Cancellieri, numerosi deputati europei, nazionali e regionali, sindacalisti (impresso nella memoria di tutti i partecipanti alle esequie il ricordo commosso del pastorello Giuseppe Letizia, ucciso a nove anni, sol perché “vide” ed annunciò la notizia dell’assassinio, letto da Emanuele Macaluso), giornalisti, moltissimi cittadini ed una piccola delegazione ufficiale anche da Bagheria, con i consiglieri Pagano, Vella e Puleo.

L’intento degli assassini di Rizzotto era evidente: non bastava uccidere fisicamente Rizzotto. Bisognava anche ucciderne il ricordo, farne perdere ogni traccia, consegnare la lotta del sindacalista al silenzio dei secoli. Quest’ultima battaglia, però, quegli assassini non l’hanno vinta. L’insistenza, la pervicace richiesta dei parenti di Rizzotto, negli ultimi anni portata avanti dal nipote Placido, di continuare a cercare, di perlustrare, palmo a palmo, le alture corleonesi, è riuscita a strappare all’oblio, l’alta figura di Placido Rizzotto, la sua testimonianza per un mondo più giusto e libero dai ricatti delle prepotenze mafiose e feudali. Oggi a Placido Rizzotto non è stata dunque restituita soltanto una degna sepoltura, ma il giusto riconoscimento da parte di un’intera comunità nazionale della sua lotta contro la mafia.

A pochi giorni dal riconoscimento dei resti, il 12 Marzo del 2012, il consigliere comunale Angelo Puleo, depositò una comunicazione con cui chiedeva l’intestazione di una via/piazza all’ “eroe civile” Placido Rizzotto. A dieci mesi esatti da quella proposta, martedì scorso, il Consiglio Comunale di Bagheria ha approvato all’unanimità la proposta presentata da Puleo sottoscritta da altri consiglieri comunali e sostenuta dal gruppo di cittadini aderenti al comitato spontaneo “Una strada per Placido Rizzotto”.

La città di Bagheria, dunque, renderà il giusto tributo di memoria ad un uomo che – come si legge nelle proposta di intitolazione – «non accettò di levarsi il cappello davanti ai cosiddetti “uomini d’onore” che, ieri come oggi, hanno sempre e solo disonorato la nostra terra».

 

COMMISSIONE TOPONOMASTICA- Restando sul tema, il Consiglio comunale ha inoltre deliberato, sempre all’unanimità, la proposta, partita da un appello lanciato da queste colonne e raccolta sempre dallo stesso consigliere Angelo Puleo con un apposito ordine del giorno consegnato, l’istituzione della Commissione Toponomastica del Comune di Bagheria insieme ad una prima bozza di regolamento.

Il Comune di Bagheria, fino ad oggi, è stato privo di un apposito organo consultivo, presente in moltissimi comuni italiani, avente il compito di vagliare tutte le proposte di denominazioni e modifica delle denominazioni riguardanti la toponomastica comunale, ruolo fino ad oggi svolto in maniera arbitraria dall’amministrazione comunale. Di questa commissione, secondo quanto votato dall’Assemblea comunale, faranno parte donne e uomini di riconosciuta cultura e sensibilità che si occuperanno di «tutelare la storia toponomastica di Bagheria e del suo territorio, con particolare attenzione alla circostanza che le denominazioni proposte rispettino, in primo luogo, l’identità culturale, sociale e civile della comunità locale».

Ne faranno parte sei componenti: cinque “esperti” più il Sindaco (o l’Assessore della Cultura, in sua assenza); e saranno nominati – si legge nella bozza di Regolamento - «dalla Commissione permanente dei presidenti dei gruppi consiliari» e scelti «per professione, incarichi istituzionali o per chiara fama, in quanto aventi conoscenza in discipline quali: storia e cultura (con particolare riferimento a quelle locali), architettura, topografica locale, scienze, archivistica o altra materia la cui conoscenza permetta di ottemperare al meglio allo svolgimento dell’attività della Commissione».

La Commissione resterà in carica per tutta la durata della legislatura e rinnovata all’insediamento del successivo Consiglio Comunale. Gli incarichi – e non è dettaglio di poco conto - verranno prestati a titolo gratuito, non essendo prevista alcuna forma di compenso.

 

Gianfranco Scavuzzo