Prima ancora di vincere o convincere, confessare la VERITA' ai bagheresi.

 

«Non mi stancherò mai di ripetere che vi sono due modi di amare il proprio paese: quello di dire apertamente la verità sui mali, le miserie, le vergogne di cui soffriamo, e quello di nascondere la realtà sotto il mantello dell’ipocrisia, negando piaghe, miserie, e vergogne, anzi esaltandole come virtù nazionali. Tra i due modi, preferisco il primo.»

Anch’io, come Curzio Malaparte, la penso così. E ritengo indispensabile, per il bene di Bagheria, che oggi vive il momento probabilmente più drammatico dal dopoguerra, che si dica la verità su come stanno le cose. Questo è il primo compito di chi vuole veramente impegnarsi al servizio della città. E chiosando una celebre frase del Primo Ministro Churchill: la politica raramente inciampa sulla “verità” e quando accade, spesso prontamente si rialza per proseguire per la sua strada, ritengo che assolvere l’obiettivo “verità” durante una campagna elettorale, sotto una pioggia di promesse sempre più incredibili, può caratterizzarsi come un buon metro di giudizio per gli elettori.

Prima ancora dell’insediamento del nuovo Sindaco e del Consiglio comunale, il Commissario La Iacona sarà costretto a dichiarare il dissesto finanziario di Bagheria. Che cosa produrrà quest’atto, nell’immediato e per i prossimi cinque anni?

1. L’aumento delle imposte, tasse e canoni patrimoniali nella misura massima consentita dalla legge, con la copertura integrale dei costi di gestione del servizio per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani;

2. L’eliminazione dei servizi non indispensabili;

3. Il contenimento delle perdite di gestione degli enti e organismi dipendenti dall’Ente comunale;

4. L’introduzione di tariffe che assicurino la copertura del 36% dei costi complessivi dei servizi  a domanda individuale con i soli proventi degli utenti;

5. La rideterminazione della pianta organica, se numericamente superiore alle unità spettanti, sulla base del rapporto dipendenti/popolazione.

Inoltre, con la dichiarazione del dissesto è sospesa la decorrenza degli interessi sui debiti, ovvero, s’interrompe quella spirale perversa che ha prodotto la crescita quotidiana della massa debitoria bagherese.

Qualunque sarà il risultato politico che verrà fuori dalle urne, saremo condannati dunque a lungo purgatorio, di cui in questi anni abbiamo conosciuto un preambolo.

Il dissesto finanziario del nostro Comune, frutto delle politiche dissennate e irresponsabili degli ultimi quindici anni, sarà appunto un “purgatorio”, ma servirà a rimettere in sesto questa città: azzerare il debito, eliminare gli sprechi, realizzare finalmente quell’efficienza amministrativa che da anni perseguiamo come una chimera. Auguriamoci, al contempo, che la magistratura possa accertare le responsabilità di chi si è reso colpevole e complice di questa catastrofe. Nel frattempo rimbocchiamoci le maniche e mettiamoci al lavoro per aggiustare questa nostra casa malmessa.

L’abbrivio di questa campagna elettorale, caratterizzata dalla competizione feroce tra i possibili candidati, piuttosto che su una spinta aggregatrice per risolvere apertamente questa difficile congiuntura storico-economica, non pare contraddistinguersi da quelle del passato: è l’ennesimo sciorinamento di programmi meravigliosi e strabilianti (i temi sono i soliti: rifiuti, tasse, cultura, pubblica amministrazione ...).

Sappiamo, almeno quelli che hanno seguito le vicende politiche della città, che alla fine, a parte qualche proposta a costo zero, l’azione politica della prossima Giunta comunale e del prossimo Consiglio sarà fortemente condizionata dai commissari che dovranno occuparsi del risanamento del Comune.

Allora, torno alle mie premesse. Raccontiamo come stanno le cose: offriamo la verità! E poi, chi riceverà il consenso democratico della città, s’impegnerà a riformare una “macchina” amministrativa ormai antiquata e improduttiva.

Questa città non merita altre menzogne!

 

 

Bagheria, 10.04.2014

Angelo PULEO