RECUPERO E SVILUPPO DI SPAZI VERDI PER LA RIQULIFICAZIONE URBANISTICA DI BAGHERIA

Premessa

Riadattando a Bagheria un famoso pensiero di Sciascia, ricordo che il rimedio ai problemi di Bagheria c’è … l’aereo! … ma come Sciascia, Angelo Puleo l’aereo non l’ha ancora preso e al pessimismo della ragione, contrappone l’ottimismo della volontà. La volontà di star fuori dal tam tam mediatico-giornalistico intriso di veleni e sterili polemiche, per informare i miei concittadinie e amici su ciò che è possibile “fare” per/della nostra Bagheria o semplicemente sensibilizzare chi è stato chiamato dagli elettori a “fare” per il nostro Comune su tematiche che stanno a cuore (si spera) a molti bagheresi e che trasformerebbero Bagheria in una città più a misura d’uomo.

 

Il verde pubblico è percepito ancora oggi (quando va bene) come elemento puramente ornamentale: è comunemente questione che tende a farsi ideologica, è sovente il fanalino di coda nel riparto delle risorse finanziarie che conducono spesso all’affidamento, a personale sotto qualificato, di incombenze (vedi la potatura) svolgibili invece solo da personale specializzato, etc.

Potrei continuare, anche a lungo, ma non è necessario: la linea di tendenza è sufficientemente chiara a ogni cittadino più o meno esperto o sensibile al tema.

Anche e soprattutto per le considerazioni appena espresse, nell’ormai lontano mese di ottobre del 2011, quando mi onoravo di rappresentare la mia cittadinanza in Consiglio comunale, proposi all’Amministrazione lo strumento innovativo, rivoluzionario, a basso costo dei “Giardini condivisi”. Lo scopo dei “Giardini condivisi” - piccole aree verdi, per lo più su proprietà pubbliche, gestite da associazioni di cittadini - è di impedire il degrado e incrementare il livello qualitativo del decoro urbano delle città e, al tempo stesso, dare l’opportunità di tessere dei legami sociali tra gli abitanti di un quartiere urbano, offrendo loro un luogo aperto a tutti, sede di attività conviviali che favoriscono l’incontro e l’interazione sociale, come già avviene in altre importanti capitali del Mondo.

Quanto proposto e approvato dal passato Consiglio comunale e inspiegabilmente archiviato dall’allora Sindaco e assessore al ramo, trova ragione di rilancio con la Legge 10 del 2013, da oltre un anno pubblicata in Gazzetta Ufficiale e che fa ancora parlare di sé.

Attesa, criticata e in buona parte ancora non operativa, sta comunque dando in Italia i suoi primi segnali positivi. La Legge 10 del 14 gennaio 2013 Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani,affronta in modo organico le tematiche legate al verde urbano e ha il merito di attribuire (finalmente) a questo una parte attiva nella riqualificazione urbana.

Le tematiche che vengono affrontate dalla Legge 10 sono:

- istituzionalizzazione della “Giornata Nazionale degli Alberi” il 21 novembre;

- obbligo della messa a dimora di un albero per ogni bimbo neonato o adottato;

- istituzione di un Comitato per lo Sviluppo del verde pubblico;

- controllo dell’attuazione degli standard urbanistici;

- sponsorizzazioni dei lavori pro-verde urbano;

- promozione di iniziative volte a promuovere spazi verdi urbani e periurbani;

- definizione di albero monumentale.

Queste interessanti tematiche sembrano fare a cazzotti con la terribile crisi economica, ove il verde urbano continua ad aver un aspetto marginale: le poche risorse in mano alle Amministrazioni locali sono destinate (quando va bene e si ha capacità) ad altri “servizi” (viabilità, trasporto pubblico, rifiuti), ma la Legge 10 punta sul principio della sussidiarietà orizzontale, sia per esempio all’art.1, dove si definisce che la messa a dimora degli alberi non è a carico dell’Amm.ne, sia all’art.4, in cui si prevede la possibilità di dare in gestione diretta particolari aree verdi pubbliche (vedi i “Giardini condivisi”).

Sempre per venire incontro alle “povere” amministrazioni locali, a parziale modifica dell’art.43 della Legge 449 del 1997, è riconosciuta attività sponsorizzabile quella finalizzata a favorire l’assorbimento delle immissioni di CO2, la valorizzazione del patrimonio arboreo, nonché l'eventuale realizzazione o manutenzione di una rete di aree a verde ricadenti nel loro territorio (vedi i “Giardini condivisi”).

Il punto è che il patrimonio naturale di una città non è solo una questione di salute o di ambiente o di paesaggio o di economia o di identità culturale. E’, invece, tutte queste cose assieme!

Tra la società bagherese, nelle scuole da molti anni (quest’anno alcune di queste hanno anche realizzato un orto scolastico), è ormai diffusa l’idea sopra sintetizzata e adesso la Politica è chiamata a soddisfare anche questa importante esigenza dei cittadini e deve farlo con ciò che ha. D’altronde la Politica è o non è un’arte? Che sappiano gli “artisti-amministratori” ricavare una soluzione, anche non pienamente soddisfacente, ma che sia un inizio di un nuovo e vero percorso di cambiamento, utilizzando il patrimonio naturale (e umano) bagherese, come punto di partenza per la riqualificazione prima urbanistica, poi di stile di vita di chi ha deciso, grazie all’ottimismo della volontà, di non prendere l’aereo e vivere a Bagheria.

 

 

Angelo Puleo 

(Dottore Agronomo)

Legge n°10 del 14 gennaio del 2013
Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani - G.U. n°27 del 1° febbraio 2013
legge_14_01_2013_10.pdf
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